Ecco 8 preziose lezioni di business apprese vendendo 9 milioni di euro in prodotti online

In questo articolo tratto dal Dr Lutz Show, il podcast in cui approfondiamo gli argomenti più caldi del marketing a risposta diretta, ho racchiuso 8 preziose lezioni che ho imparato in Solutzione, e che ci hanno permesso di:

  • Vendere 36.999 prodotti online a pulsante, e di conseguenza…
  • Fatturare 9 milioni di euro solo con le offerte di front-end.

Vendere in front end

A conti fatti, si può dire che ogni lezione vale un milione di euro.

Può sembrare un’esagerazione, ma quello che leggerai è davvero il succo più importante di ciò che abbiamo imparato in questo viaggio.

Quindi, mi raccomando, studia le lezioni con attenzione e fanne tesoro.

La maggior parte di esse derivano da errori che ci sono costati molto caro.

Condividendo queste esperienze, spero che tu possa evitare di commettere gli stessi sbagli e possa attuare fin da subito le giuste strategie per fare crescere la tua attività.

Ecco un piccolo assaggio di ciò che scoprirai nelle prossime righe:

  • La skill n°1 che ti separa dalla ricchezza (e quanto tempo ti serve per affinarla);
  • 3 strategie di provata efficacia per scalare un’offerta all’infinito;
  • Il segreto per rimanere rilevante nella testa dei tuoi potenziali clienti anche quando le campagne a pagamento vanno male;
  • Il modo corretto di utilizzare i tuoi canali social per incrementare le tue vendite e fare crescere il tuo personal brand;
  • E tanto altro ancora…

Sei pronto?

Cominciamo…

Lezione n°1: Il traffico freddo è crudele, ma trasformare chi non ti conosce in un cliente pagante è la skill che ti separa dalla ricchezza. Trattala come tale.

 

Ho messo al primo posto questa lezione, per una semplice ragione:

perché la reputo, senza ombra di dubbio, la più importante che abbia mai imparato vendendo online.

Ma entriamo subito nel merito:

Qual è la differenza fra traffico freddo e traffico caldo?

Per “traffico freddo” si intende il traffico a pagamento che arriva dalle principali piattaforme online sulle tue pagine di vendita.

Si chiama traffico freddo perché le persone che impattano sulle tue promozioni non sanno chi sei, cosa fai e quali soluzioni puoi offrire.

È a pagamento perché per mostrare le tue promozioni a queste persone devi pagare Facebook, Youtube, Tik Tok ecc.

Al contrario, il “traffico caldo” è un traffico che già possiedi: sono tutte quelle persone che già ti seguono, ti hanno lasciato i dati o hanno già comprato da te.

Per portare queste persone sulle tue promozioni, non devi pagare nulla, basta inviare delle email o fare un annuncio sui tuoi principali canali social.

Fatta questa dovuta precisazione, possiamo ora vedere quali sono le principali difficoltà di trasformare il traffico freddo in traffico caldo.

In altre parole, trasformare chi non sa nulla di te, in un cliente pagante.

Innanzitutto, il problema principale è la fiducia.

Vendere agli sconosciuti è molto più complesso rispetto a vendere a persone che già ti conoscono, ti seguono sui social, o che addirittura sono già tuoi clienti soddisfatti.

Ma non è solo più difficile, è anche più costoso in termini di “spesa pubblicitaria”.

Secondo le statistiche riportate sul blog di Semrush, acquisire un nuovo cliente costa ben 7 volte in più rispetto a vendere ad un già cliente.

Come acquisire clienti in front end

Per questi motivi la capacità di saper convertire traffico freddo, e renderlo economicamente sostenibile, è la skill #1 che ti separa dalla ricchezza.

Tutte le aziende hanno bisogno di acquisire nuovi clienti per continuare a crescere.

Riuscire a farlo in maniera sostenibile per la cassa aziendale, in un contesto in cui il costo del traffico è in continuo aumento, è in assoluto la skill più difficile in assoluto da padroneggiare.

É un lavoro che solo un copywriter di serie A sa fare, seguendo una strategia studiata ed efficace.

Come si fa nella pratica?

La prima cosa che ti serve è un’offerta di front-end efficace.

Un prodotto o servizio di front-end è un prodotto low ticket (solitamente da 0 a 100 euro) che il traffico freddo è disposto ad acquistare da te.

Ecco alcuni esempi:

  • Libri o eBook;
  • Corsi entry level;
  • Membership;
  • Consulenze gratuite o a basso costo;
  • Biglietti “early bird” per un workshop;
  • Piani trial per un software;
  • E tanti altri…

Il prezzo relativamente basso ha lo scopo di invogliare persone che non sanno nulla di te a compiere il primo passo nel tuo mondo.

Ovviamente non basta solo il prezzo a invogliare i potenziali clienti all’acquisto, ma è necessario impacchettare un’offerta davvero irresistibile che risolva un preciso problema al target di riferimento.

Oltre a questo, serve la skill più importante: il copywriting.

Ingegnerizzare promozioni di front-end, come ho più volte detto in questo articolo, è la parte più complessa in assoluto.

A complicare ulteriormente le cose c’è il problema costi.

Acquistare traffico a pagamento oggi è molto meno economico di 3 anni fa, e fra 3 anni sarà molto meno economico di oggi.

I costi pubblicitari crescono quotidianamente.

Nella pratica questo significa che il rischio di andare in perdita sulle campagne di front-end è veramente alto.

Per questo motivo, un’altra abilità fondamentale è quella di ingegnerizzare delle offerte “profonde”, con diversi upsell e cross sell.

Ma cosa significa nella pratica?

Facciamo l’esempio di un book funnel.

Quando vendi un libro, puoi scegliere di vendere soltanto il libro, oppure puoi scegliere di vendere anche dei prodotti collegati al libro, come corsi, consulenze ecc, aumentando quello che in gergo tecnico viene chiamato AOV (avarage order value).

In pratica, dai la possibilità al cliente che è intenzionato ad acquistare il libro, anche la possibilità di comprare prodotti e servizi complementari, sempre nella stessa transazione.

Quindi, abbiamo 2 scenari:

Scenario 1: il cliente fa una sola transazione da 20 euro (costo del libro);

Scenario 2: il cliente fa una transazione di 87 euro, in cui acquista il libro e un corso da 67 euro, complementare al libro.

Capisci bene che quadruplicare il valore della transazione media (AOV) ha un impatto enormemente positivo sul business.

L’esempio che ho fatto è molto semplice, ma in funnel complessi puoi inserire più upsell e l’AOV può superare anche i 100 euro a transazione.

Se ci pensi questa è un’abilità estremamente preziosa.

In un mondo in cui i costi pubblicitari aumentano quotidianamente, saper costruire offerte di front-end profonde, con diversi upsell e un AOV alto, ti permette di avere un enorme vantaggio competitivo.

Ecco un esempio di come in Solutzione abbiamo messo in pratica questa strategia con un libro che ha venduto oltre 10.000 copie.

Il libro Scrivere per Vendere

In Solutzione il nostro prodotto di front-end più conosciuto è il mio libro “Scrivere per Vendere”, pubblicato nel lontano 2018.

Scrivere per vendere

Questo libro ha il preciso scopo di avvicinare nuove persone alle discipline del copywriting e del marketing a risposta diretta.

Il libro ha un prezzo di 27€ e lo puoi trovare cliccando QUI.

Come siamo riusciti ad andare a profitto con questa offerta di front-end?

Costruendo un’offerta completa o profonda, con 3 upsell diversi.

Te li mostro con degli screenshot dal carrello.

Offerta n°1: “La Lutzteca”

la lutzteca

La “Lutzteca” corrisponde a tutti gli 8 libri che ho scritto fino ad oggi, che in questo caso vengono venduti in offerta eccezionale ad un prezzo ridotto.

Offerta n°2: “Funnellutz”

Funnellutz

“Funnellutz” è un corso in cui svelo le migliori strategie (testate funzionare nel mercato italiano) per creare dei funnel “spremi soldi”.

Offerta n°3: “Clienti in scatola per copywriter”

clienti in scatola

“Clienti in scatola per copywriter” è un video corso che ho creato per aiutare i giovani copywriter a trovare clienti da subito.

Lezione n°2: Quando trovi un’offerta che funziona, batti il ferro su quella e spremila il più possibile, in tutti i modi. Circa 2 offerte su 10 funzionano realmente bene. Quando le trovi, devono ripagarti anche di quelle che floppano.

 

Questa è una lezione molto dura che ho imparato anch’io sulla mia pelle.

Viene dagli insegnamenti di Mark Ford, la mente dietro la crescita di Agora Inc, un gruppo di aziende americane da 500 milioni di dollari nell’ambito del publishing.

Sembra una lezione intuitiva, ma non lo è affatto.

Il problema principale, che ho provato sulla mia pelle, è che un imprenditore, quando trova un’offerta che funziona, è tentato di passare avanti, creando una nuova offerta.

Come mai?

Perché l’imprenditore è una persona ambiziosa, vuole continuamente costruire qualcosa di nuovo, che siano aziende, progetti o nuove offerte.

Di conseguenza, quando qualcosa funziona, il primo impulso è quello di costruire qualcos’altro che funzioni altrettanto bene.

Invece, la cosa migliore da fare in quel caso è proprio concentrarsi sull’offerta che funziona e farla funzionare sempre meglio.

Ti faccio un esempio: immagina di avere 10 offerte attive:

  • 2 perdono soldi;
  • 6 sono a break-even;
  • e 2 funzionano alla grande.

E qual è la cosa peggiore da fare in questi casi?

Pensare di dedicare poca attenzione alle offerte che funzionano, perché appunto funzionano.

Tu non farlo, anzi, fai l’esatto contrario.

Quando trovi la promozione che funziona, rimani lì e spremila come un limone, il più possibile.

Un’offerta può essere riproposta, elevata, trasformata.

Ti spiego adesso tre metodi per spremere l’offerta come un limone.

Metodo #1 Moltiplica i lanci

Un’offerta che funziona è come il «crack per i clienti», citando Justin Goff, uno dei formatori marketing americani che fino a poco tempo fa si faceva chiamare “il king delle conversioni a freddo”.

Più gliene dai e più ne vogliono.

Ora, un cavallo vincente potentissimo di Solutzione è sempre stato Certificopy.

Per noi, Certificopy è IL prodotto.

In breve, è un corso che in 12 mesi ti trasforma da copywriter principiante a professionista.

È un prodotto talmente importante che lo usiamo per formare i copywriter interni a Solutzione.

Certo, dal 2016 sono cambiate molte cose, ma gli insegnamenti racchiusi nel percorso sono immortali e rimane tuttora il punto di riferimento in Italia per diventare copywriter professionista.

Perciò, qual è il metodo più semplice per spremere questo prodotto?

Abbiamo raddoppiato i lanci ogni anno.

Siamo passati da un lancio all’anno a due all’anno, e adesso a quattro.

Se trovi il cavallo vincente, batti il ferro e fai più lanci.

Metodo #2: Aggiungi un elemento di novità

Robocopy, il workshop che unisce copywriting e Intelligenza Artificiale, è un nuovo prodotto di punta.

 

L’abbiamo lanciato per la prima volta l’anno scorso, cavalcando lo “tsunami” dell’uscita di ChatGPT, che stava travolgendo il mondo del marketing.

L’obiettivo?

Scatenare una forte sensazione di FOMO (fear of missing out) anche da parte di quelle persone che già avevano fatto dei corsi da noi ed erano convinte di “conoscere” il copywriting.

In poche parole, se non rimani aggiornato sull’Intelligenza Artificiale, rischi di rimanere indietro rispetto alla tua concorrenza.

E detto da noi, che parliamo di copywriting da 10 anni e ci siamo posizionati come autorità sul mercato, ha fatto un certo effetto sul nostro pubblico.

Infatti, a distanza di meno di un anno abbiamo lanciato Robocopy 3 volte e sempre con elementi di novità al suo interno.

Questo perché l’intelligenza artificiale è un trend in crescita e in un continuo stato di novità.

Finché questo trend è in crescita e funziona, non bisogna spostarsi, ma bisogna spremere.

Metodo #3: Agisci sui livelli di consapevolezza

Un’altra offerta che ha riscosso un grande successo, è senza dubbio il libro “Scrivere per Vendere”.

Su 36.999 prodotti venduti, 10.000 sono solo copie di questo libro, un piccolo bestseller nel panorama italiano del copywriting.

E all’epoca del suo lancio, fatto con un’agenzia esterna, era una novità assoluta per il mercato.

Paradossalmente, prima di “Scrivere per Vendere”, sul panorama italiano c’erano solo Certificopy e i libri americani per imparare il copywriting.

Perciò all’inizio, le pubblicità erano indirizzate ad un pubblico con un livello di consapevolezza molto alto.

Era sufficiente pubblicare la copertina del libro e le persone compravano, essendo tutto il mercato già “caldo” per questo tipo di prodotto.

Finché un giorno le cose sono cambiate…

Ricordo che, all’inizio, quando lavoravamo con un’agenzia esterna, le pubblicità andavano molto bene con approcci molto diretti.

Ma ad un certo punto, l’agenzia ci ha detto che il pubblico si stava esaurendo, perciò gli acquisti iniziavano a costare molto.

Avevamo venduto circa un migliaio di copie, perciò era impossibile che il pubblico fosse “finito”.

Per loro, il mercato era finito perché non padroneggiavano i livelli di consapevolezza del mercato di Eugene Schwartz, quindi lavoravano solo sul mercato già consapevole.

breakthrough-advertising

Perciò, abbiamo dovuto creare messaggi sempre più indiretti, adatti a determinate nicchie di persone meno consapevoli, come gli universitari o i giornalisti.

Agire sui livelli di consapevolezza ti permette di vendere il tuo prodotto o servizio anche a persone che non cercano attivamente, che magari non sono neanche consapevoli del problema che hanno o della soluzione esistente.

Lezione n°3: Formare un team capace di vendere su traffico freddo è solo il primo passo. La vera sfida che ti aspetta è creare le condizioni per cui valga davvero la pena per loro lavorare con te.

 

Adesso ci allontaniamo dal mondo del marketing puro ed entriamo in quello della gestione delle persone.

È una lezione fondamentale da imparare e per sviscerare bene l’argomento, partirò proprio dalla mia esperienza come imprenditore.

Facciamo un salto indietro nel 2018, l’anno in cui ho fondato la mia agenzia Solutzione.

Solutzione ha sempre avuto una certa autorevolezza nel mondo del marketing a risposta diretta e grazie al nostro posizionamento non abbiamo mai fatto fatica ad attrarre nuovi talenti.

Anzi, abbiamo sempre avuto una lunga fila di persone pronte a lavorare per noi, anche gratuitamente.

Questa è stata la nostra fortuna negli anni, perché nei momenti di turnover quelle persone desiderose di entrare sono state una risorsa utilissima.

Tuttavia, questo processo ha evidenziato un enorme problema che all’inizio avevo completamente sottovalutato:

Se le persone del tuo team sono sicure di poter ottenere risultati SENZA di te, e senza avere motivazioni forti per rimanere con te, probabilmente se ne andranno.

Di fronte a questa realizzazione puoi reagire in due modi:

1) Il modo insensato: incolpi chi decide di intraprendere altre strade, considerando i tuoi collaboratori come dei “traditori”, dopo tutto ciò che hai fatto per loro.

Ma in realtà, nel mondo del business, nessuno fa nulla senza un motivo; non ci sono benefattori.

Se formi persone nella tua azienda, lo fai perché ti serve che facciano un certo lavoro e la naturale conseguenza è che dopo un po’ diventano super qualificate, quindi ricercate sul mercato.

Aggiungi anche che le persone entrano in azienda con un certo entusiasmo e che, per forza di cose, cambia con il corso del tempo e degli eventi.

È normale che ricevano offerte esterne e decidano di coglierle, perché il mondo del lavoro è fatto così.

Non incazzarti con queste persone, a meno che non facciano delle porcherie.

2) Il modo ragionevole: ti poni delle domande su che cosa hai sbagliato per non essere riuscito a tenere queste persone forti nel tuo team, e crei le condizioni affinché questo non avvenga più.

Prova ad immaginare di trovarti nella mia stessa situazione, con la fila di persone fuori alla porta che vogliono lavorare con te.

Puoi pensare: “Se ne perdo una, la posso sostituire”.

Certo, ma poi inserire altre persone significa dover spiegare nuovamente le cose, rischiando che il know-how si disperda nel tempo.

La chiave è creare condizioni tali per cui valga la pena per loro rimanere.

Pertanto, non dare per scontato che queste persone rimarranno con te per pura gratitudine, una volta raggiunti dei risultati.

Devi trovare un’opportunità economica che le incentivi a restare, mixando questo con un ambiente di lavoro piacevole, non tossico, stimolante e che promuova una competizione sana.

In questo contesto, diventa cruciale offrire pacchetti azionari, quote, o progetti dove le persone possono crescere e sentirsi responsabili, perché altrimenti cercheranno opportunità altrove.

In sintesi, devi trovare il modo di incentivare le persone a lavorare con te, ma accettare sportivamente quando ciò non accade.

Questa lezione è fondamentale: creare un ambiente in cui le persone non solo vogliano entrare, ma anche restare e crescere insieme all’azienda, è assolutamente cruciale.

Lezione n°4: Aspettarsi che qualcosa funzioni fin dal primo istante che va online è folle, ma aspettarsi che qualcosa che fa completamente schifo si trasformi in una promozione vincente è ancora più folle. Non perdere tempo con i cavalli zoppi.

Nel mondo del marketing, c’è questo mantra che i soldi amano la velocità (“money loves speed”), ed è assolutamente vero.

Più sei veloce nel produrre materiale, promozioni, idee, prodotti, eccetera, più tendenzialmente le cose vanno bene.

Ma essere “veloci” non significa per forza che l’esecuzione sia “buona”.

Eseguire un lancio di un’offerta in tempo breve, non significa che questo funzioni al primo colpo.

Se produci cose tanto approssimative da non avere alcuna chance di funzionare, e poi valuti quel risultato come se avessi fatto qualcosa di decente, hai un falso negativo.

Pretendi che l’offerta funzioni al primo colpo, e se va male ti convinci che il problema sta nell’offerta in sé, quando forse è stata solo eseguita male.

Magari lavorando sull’esecuzione avresti potuto ottenere dei risultati.

Quindi, devi trovare il giusto equilibrio e capire quando un’offerta è effettivamente “buona” da essere lanciata sul mercato.

“Good is good enough” dice Dan Kennedy, cioè “buono” è buono abbastanza.

Ma cosa si intende con “buono abbastanza” da uscire e avere successo?

Una volta che hai un prototipo di offerta che ritieni “accettabile” mettilo sul mercato.

Non aspettare a lungo per renderla perfetta, rischiando di scoprire che al mercato non interessa dopo tanto perfezionamento inutile.

Anche se realizzata rapidamente, l’importante è che l’offerta sia a un livello accettabile per poi essere ottimizzata.

L’ottimizzazione è un aspetto di un’offerta che non puoi sottovalutare in alcun modo.

Ti faccio un esempio di un’offerta che abbiamo lanciato di recente assieme a Max Calore.

Bunga Business, un lancio imperfetto ma funzionante

“Bunga Business” è un evento live indirizzato ai business che fanno formazione.

Poiché non avevamo molto tempo a disposizione, le pubblicità che abbiamo realizzato per lanciarlo erano sì fatte bene, ma in modo del tutto improvvisato.

Le ads erano “buone”, ma la landing era ottimizzabile.

Questo funnel era efficace per catturare il traffico caldo di cui abbiamo parlato nella lezione n°1, mentre se volessimo rivolgerci a un pubblico più freddo, l’offerta andrebbe necessariamente sistemata e aggiustata.

Quando lanci qualcosa, fai in modo che sia prima accettabile, e poi la ottimizzi.

Lezione n°5: Il tuo personal brand è l’assicurazione sulla vita del business. Nei momenti in cui le campagne a pagamento faticano a girare, è la relazione con il tuo pubblico caldo a tenerti in vita. Coltivala creando contenuti organici su base giornaliera e su tutte le piattaforme.

 

Questa lezione è cruciale.

Lavorare sul tuo personal brand può letteralmente salvarti nei momenti difficili.

Possono capitare periodi di difficoltà con le campagne a pagamento, ma avere altre fonti di traffico e canali per fare business può letteralmente mantenere la tua azienda in vita.

Che cos’è un personal brand?

Costruire e investire in un personal brand significa diventare una sorta di “influencer” o frontman, una persona in cui il tuo pubblico ripone estrema fiducia.

Questo significa che compreranno tutto ciò che proponi?

No, ma sicuramente avranno grande considerazione alle tue proposte commerciali, soprattutto se risolvono i loro problemi o soddisfano le loro esigenze.

Ho approfondito a lungo l’argomento del personal branding in queste puntate del Dr Lutz Show:

E ho anche scritto un libro sull’argomento: “Scrivere per diventare un autorità”

Ti consiglio vivamente di approfondire queste risorse per capire l’importanza di creare un forte personal brand. Parti dai video gratuiti e se vuoi, prendi anche il libro per approfondire ulteriormente.

Lezione n°6: I tuoi social non sono la tua azienda; sono una miniera d’oro da cui estrarre ricchezza per la tua azienda. Non importa che crescano i tuoi account, l’importante è far crescere i tuoi conti bancari.

 

Ti puoi approcciare ai social media in due modi opposti:

  1. Per promuovere la tua azienda in quanto imprenditore;
  2. Per trasformare gli stessi social nella tua azienda.

Sono due strategie molto distinte, che tra di loro si influenzano.

Per esempio, puoi ispirarti a tecniche, strategie e modi di fare dei content creator o degli youtuber per arricchire il tuo marketing.

Lo stesso Dan Kennedy raccomandava di guardare molti stand-up comedian per imparare a incorporare la personalità nel copy e utilizzare l’umorismo per coinvolgere e intrattenere il pubblico.

Infatti, se tu riesci ad inserire qualche battuta nei tuoi discorsi come business speaker puoi risultare più piacevole e coinvolgente.

Ma questo non significa che farti influenzare da maestri come Louis CK o Dave Chappelle ti renderà uno stand-up comedian.

Ecco, nel contesto dei social media la situazione è la stessa.

Se osservi youtuber italiani con numeri straordinari ti renderai presto conto che la creazione di contenuti di qualità è il loro lavoro a tempo pieno, frutto di talento e dedizione.

E tu in quanto imprenditore, probabilmente non avrai né il tempo, né il talento, né l’interesse per raggiungere numeri paragonabili a quelli di un youtuber professionista.

Se gestisci un’azienda e hai altre responsabilità, dovrai adottare un approccio differente dalla creazione di contenuti in stile Youtube o Influencer.

Per esempio, nel nostro servizio di creazione di contenuti:

  1. Ci riuniamo per due giorni al mese per registrare. Due giorni su 30 è un compromesso accettabile per un imprenditore che ha mille impegni, dalla mattina alla sera;
  2. Dopodiché, lavoriamo i contenuti registrati in quei 2 giorni e li spalmiamo e distribuiamo su tutte le piattaforme, per tutto il mese.

Questo ci permette di dedicare tempo al marketing senza trascurare le altre attività aziendali.

Questo approccio pragmatico alla creazione di contenuti dimostra che, anche con limitazioni di tempo e risorse, è possibile mantenere una presenza efficace e coinvolgente sui social media.

E mantenere quella presenza è l’unico obiettivo che ti interessa, lascia perdere l’idea di raggiungere numeri da capogiro in termini di visualizzazioni.

Come imprenditore, devi accettare che i numeri ottenibili con questo approccio non saranno paragonabili a quelli di uno youtuber di professione.

Alcuni contenuti o formati semplicemente non hanno lo stesso potenziale di scalabilità o di attrattiva.

Se, ad esempio, vendi finestre, dovresti concentrarti sulla creazione di contenuti che aiutino le persone a scegliere le tue finestre.

Inseguire la viralità rischierebbe di renderti anche ridicolo.

Se acquisti servizi di contenuto o li produci da solo, non confrontare i tuoi risultati con quelli degli influencer, altrimenti rischi di demoralizzarti.

Questa lezione sottolinea l’importanza di distinguere l’uso personale dei social dall’utilizzo aziendale.

Anche se ciò che pubblichi non ottiene lo stesso riscontro di influencer noti, non significa che tu stia fallendo.

È fondamentale eliminare l’ego dalla creazione di contenuti e accettare che certi approcci funzioneranno meglio di altri a seconda del contesto.

Lezione n°7: Il telefono è tuo amico. Il marketing arriva fino ad un certo punto. I veri introiti arrivano dalle vendite 1-1 al telefono. La tua rete vendita è il polmone della tua azienda, lavora per espanderlo, tenerlo in forma e pulito.

 

È arrivato il momento di parlare di uno degli strumenti più antichi e contemporaneamente odiati per la vendita: il telefono.

E di come questo strumento sia fondamentale una volta che hai acquisito un cliente, anche se hai un business interamente basato sul direct response.

Vedi, acquisire clienti ha un costo, sia che li acquisisci tramite campagne pubblicitarie, sia che li attrai con contenuti di qualità.

In entrambi i casi, c’è un investimento dietro ogni cliente acquisito.

Pertanto, è comune che nel frontend si vada a break-even o addirittura in perdita, come hai letto nella lezione n°1.

La vera magia, i profitti veri, si trovano nel back-end.

E si realizzano al telefono con i venditori o anche attraverso incontri dal vivo.

Il compito dei venditori è quello di sfruttare l’investimento che tu hai fatto per acquisire un cliente in front-end e generare profitto in back-end.

Prova a pensare all’acquisizione di clienti e all’acquisto di un immobile.

Se acquisti un palazzo ma non lo affitti, diventa un costo a causa delle tasse e della manutenzione necessaria.

Allo stesso modo, una volta acquisiti i clienti, bisogna vendergli qualcosa che generi profitto costantemente.

Ecco, le offerte che invii sono come l’affitto che i tuoi clienti pagano per rimanere nella tua mailing list.

Se non fai offerte di back-end, acquisire clienti sarà stato del tutto inutile.

Questa dinamica è fondamentale e si realizza principalmente al telefono.

Questo significa che puoi affidarti ad un call center ed è tutto risolto?

Assolutamente no.

È necessario avere una rete vendita interna, in quanto i venditori devono costruire un rapporto con i clienti.

Le persone oggi sono riluttanti a parlare al telefono, e detestano le chiamate non annunciate.

Quindi i venditori devono essere percepiti come consulenti o tutor, che:

  1. Prendono in prestito l’autorità del tuo personal brand per parlare efficacemente one-to-one con i clienti;
  2. Creano rapporti con i clienti e li guidano verso gli acquisti giusti.

Non sono “assalitori”, a differenza di quello che possono dire un sacco di formatori degli ultimi tempi.

E come potrebbero “assalire” una persona?

Nel 2024 la riluttanza delle persone alle telefonate commerciali non annunciate è talmente alta che è diventato essenziale padroneggiare la messaggistica.

8 persone su 10 negli Stati Uniti non rispondono a telefonate da numeri sconosciuti, per capirci.

In questo contesto, strumenti come WhatsApp possono essere utili per preparare il terreno per una chiamata, facendo sentire il cliente più a suo agio nell’accettare di parlare al telefono.

Questo approccio permette di trasformare i clienti acquisiti in fonti di reddito effettive per l’azienda.

Lezione n°8: La velocità è fondamentale, ma è ancora più importante prendersi il tempo e avere la pazienza di creare qualcosa che ha reali chance di funzionare sul serio.

 

Arrivato a questo punto conclusivo, ti ricordi la lezione n°1?

“Il traffico freddo è crudele”.

E nella lezione n°4 abbiamo detto:

“I soldi adorano la velocità, ma essere veloci non significa essere bravi”

Se proviamo ad unire i due concetti, viene fuori che:

“Se lanci in breve tempo una promozione su traffico freddo, rischi di non acquisire proprio i clienti”

Le promozioni che crei devono essere professionali e pronte a funzionare fin dall’inizio, soprattutto se indirizzate a traffico freddo.

E se non hai tempo di ottimizzare la promozione, a quel punto è meglio utilizzarla su traffico caldo, come la tua mailing list o gruppi dedicati, dove potrebbe comunque generare risultati.

Se invece “butti” materiale online non adeguatamente preparato, stai solo sprecando risorse e denaro.

E cosa preferisci?

Buttare 10.000€ per una promozione “veloce” che non funziona o far sì che una promozione lentamente ne guadagni 50.000?

Hai bisogno di dedicare il tempo necessario per assicurarti che le campagne siano efficaci.

Ed è vero, all’inizio si tende a valorizzare il principio dell’azione, sottolineando come il primo passo sia il più importante e come l’unico modo per fallire sia non iniziare.

Ma anche se adesso esistono strumenti e tecnologie che velocizzano il processo, creare materiali vincenti come una video sales letter (VSL) di successo può richiedere anche mesi di lavoro.

Questo impegno è cruciale perché, se la campagna inizia a funzionare, diventa una fonte consistente di lead e potenziali entrate.

Questi insegnamenti sottolineano che non si deve confondere la fretta con l’efficacia, e che investire tempo nello sviluppo di strategie di vendita e marketing ben congegnate può portare a risultati significativi e duraturi.

Affrontare il marketing e le vendite con una strategia olistica e ben pianificata è fondamentale per il successo nel lungo termine.

Conclusione

 

Arrivato a questo punto hai scoperto tutti i segreti essenziali per vendere i tuoi primi 9 milioni in prodotti online di front-end.

Ti sei fatto un bagno di realtà scoprendo che il traffico freddo è crudele, ma è quello che ti permette di far entrare clienti sempre nuovi in azienda.

Hai capito come concepire una promozione di successo, farla uscire nei tempi giusti e spremerla come un limone per ottenere il massimo dei risultati…

…e bilanciare la pubblicità con i contenuti per nutrire il tuo personal brand, che può salvarti la vita se la prima smette di funzionare.

Insomma, hai la struttura portante di un’ottima macchina di marketing.

Quale dovrebbe essere il prossimo step?

Imparare a parlare e scrivere correttamente il linguaggio di quella macchina, ossia il copywriting.

Perciò ti invito a dare un’occhiata a questa offerta che abbiamo preparato per te con la nuova versione del nostro corso più famoso, CertifAIcopy.

Sarà l’ultimo step per dare davvero un senso a tutte queste lezioni che hai imparato.

Alla prossima,

Marco

 

 

 

 

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