Se nell’ultimo mese non hai vissuto sotto una campana di vetro, sicuramente avrai sentito parlare dello scandalo “pandoro-gate” che coinvolge Chiara Ferragni e Balocco.
A causa della vicenda, l’influencer cremonese è stata multata dall’Antitrust per 1 milione di euro.
L’accusa è quella di pratica commerciale scorretta.
Le due società, nella campagna:
“Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’ospedale Regina Margherita”…
…hanno fatto intendere ai consumatori che, comprando il pandoro “griffato” Chiara Ferragni , avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino per acquistare un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.
Ma tale contributo non è stato devoluto.
Questo ha fatto scoppiare lo scandalo.
Dal 15 Dicembre scorso, l’opinione pubblica si sta scagliando incessantemente contro l’influencer.
Non passa giorno senza che su un giornale, in un talk show o su una rivista non si parli male di lei in qualche modo.
Tutte queste PR negative si ripercuotono sia sulla sua reputazione sia sul suo business.
Il Sole 24 Ore ha riportato la notizia che da quando è indagata per il reato di “truffa aggravata” numerosi brand (tra cui Coca Cola, Safilo, e Monalisa) hanno cancellato le collaborazioni in programma con lei…
…e probabilmente presto si aggiungeranno altri nomi noti a questo elenco.
Insomma, per Chiara le cose sembrano mettersi di male in peggio.
Il suo core business si basa su queste collaborazioni.
Più ne verranno cancellate e maggiore ne risentirà il suo bilancio.
Se non attua subito una strategia di contrattacco per ribaltare il pensiero dell’opinione pubblica, rischia davvero di ricevere presto il colpo del K.O.
Ma cosa potrebbe fare per uscire indenne (o quasi) da questa gogna mediatica?
E cosa dovresti fare tu nel malaugurato caso in cui dovessi, seppur in scala infinitamente più piccola, trovarti in una situazione simile?
In questo articolo, tratto dal nostro podcast Dr Lutz #60, parleremo proprio di questo.
Vedremo insieme il piano che le suggerirei di implementare per riabilitare la sua immagine e tornare a gestire il suo business come faceva prima dello scandalo.
Si tratta di una campagna marketing di PR positive che ho stilato appositamente per lei, ma che chiunque si trovi in una situazione simile (a qualsiasi livello) potrebbe adottare per tirarsi fuori dai guai.
Infatti, può capitare a tutti di affrontare una “shit storm” in cui viene minata la propria reputazione personale e le reputazione della propria azienda.
A volte basta commettere un piccolo errore con il cliente sbagliato, magari uno di quelli influenti nel tuo settore, che questo inizi a farti terra bruciata intorno e a parlare male di te.
Forse non è un evento che tutti i giornali sbatteranno in prima pagina come lo scandalo del pandoro-gate…
…tuttavia, può danneggiare in modo permanente la tua immagine e l’immagine della tua azienda nel tuo mercato di riferimento.
Quindi se mai ti capiterà di affrontare una situazione simile, ti basterà seguire le stesse linee guida che suggerirei alla Ferragni.
Sei pronto a scoprirle?
Iniziamo.
Passo 1 – Fai la conta di tutte le iniziative fatte e andate a buon fine
Il nome che darei a questa campagna è: “Solo chi fa sbaglia”.
Questo deve diventare lo slogan che ripetono un po’ tutti nelle loro conversazioni da bar quando parlano di Chiara.
Per realizzare ciò, è importante iniziare a far ricordare alle persone le numerose iniziative di beneficenza alle quali Chiara ha partecipato in passato, che hanno effettivamente aiutato il prossimo.
I media la dipingono come “l’influencer che sfrutta la beneficenza per arricchirsi”…
…perciò dimostrare quanti milioni di euro ha donato in passato è un buon modo di controbattere queste accuse e dimostrare che quanto capitato è stato solo uno sbaglio.
Ad esempio, mi ricordo che durante il periodo Covid lei e Fedez avevano raccolto ben 17 milioni di euro per potenziare le terapie intensive del San Raffaele di Milano.
Una cifra immensa che di sicuro ha aiutato le centinaia (se non migliaia) di pazienti finiti in quel reparto.
Immagino che tra quelle persone ci sia qualcuno disposto a mettere una buona parola per Chiara.
Quindi, la mia strategia sarebbe quella di scovare queste persone e mettere in leva le loro testimonianze in una campagna di PR.
In questo modo si inizierà a diffondere l’idea che sì, Chiara per la vicenda del pandoro ha sbagliato e doveva porre maggiore attenzione…
…ma è anche vero che non è la persona orribile che i media descrivono perché in passato ha fatto del gran bene.
Ma questo è solo il primo passo per riabilitare la sua immagine.
Passo 2 – Riprendere con le solite abitudini
Il silenzio stampa in questo caso non le giova affatto.
Passare dal pubblicare decine di post al giorno a non pubblicare nulla, non la può aiutare ad uscire dalla gogna mediatica.
É vero che le persone con il tempo dimenticano, ma lo fanno solo se tu catalizzi la loro attenzione su altro.
Devi cercare di spostarla, di deviarla.
E come può farlo Chiara?
Riprendendo la sua vita di tutti i giorni come se non fosse successo nulla.
Postava 100 contenuti al giorno tra post e stories?
Deve riprendere a farlo il più velocemente possibile.
In questo modo tra tutti i suoi followers ci sarà anche chi parlerà di lei riguardo qualcos’altro e non solo dello scandalo.
Non dico che sia una cosa facile da fare, immagino che emotivamente leggere migliaia di insulti sotto ogni foto sia poco piacevole.
C’è chi stacca annunci profittevoli solo perché riceve una marea di commenti negativi sotto le AD…
…figuriamoci quanto sia difficile leggere le peggiori cose scritte da chi fino all’altro giorno ti sosteneva e ti seguiva con ammirazione.
È vero, Chiara ha provato a riprendere a pubblicare contenuti sul suo profilo Instagram postando il famoso video di scuse.
Probabilmente l’ha fatto per testare il terreno e vedere come reagivano i suoi followers.
Ma ovviamente non è abbastanza.
In più, tornare a pubblicare trasmette un’immagine di forza e di resilienza.
Altro fattore che potrebbe giovare sull’opinione pubblica.
Potrebbe essere percepito come un “non importa cosa diciate, so di aver sbagliato ma ero in buona fede. Non ho niente da nascondere.”
Passo 3 – Campagna di PR in cui personaggi pubblici influenti prendono le sue difese
La terza cosa che le suggerirei di fare è quella di cercare di ottenere il supporto da parte di più personaggi pubblici possibile.
Dato che queste persone sono in grado di influenzare il pensiero dell’opinione pubblica, averli dalla sua parte potrebbe velocizzare molto il processo di riabilitazione della sua immagine.
Ma come può convincerli a prendere le sue difese?
Col passare del tempo, sarà sempre più complicato trovare qualcuno disposto a esporsi, soprattutto considerando che verranno probabilmente criticati.
La leva che può utilizzare Chiara per convincerli a prendere le sue difese è solo una: l’empatia.
Il massacro mediatico che sta vivendo per la vicenda pandoro-gate di sicuro un po’ spaventa anche gli altri VIP.
Essendo anche loro ricchi di impegni lavorativi, sanno che una svista ogni tanto può capitare.
Del resto: “solo chi fa sbaglia”…
Ma è giusto lapidare così una persona che lavora e che ha commesso un errore in buona fede?
Probabilmente sono in grado di comprendere meglio di chiunque altro come si sente Chiara in questo momento e il timore di ricevere lo stesso trattamento ad un loro passo falso…
… potrebbe convincerli a fare dichiarazioni come quella di Donatella Versace:
O di Guè Pequeno, che quando è uscito lo scandalo di Chiara ne ha scherzato ad un evento dal vivo sul palco…
…ma quando ha visto che la storia si faceva sempre più grossa, ha girato un video dove ha detto:
“Io non sono fan dei Ferragnez, però secondo me c’è stato troppo accanimento.”
Il che mi fa pensare che come ci sono stati loro due, potrebbero schierarsi in sua difesa anche molti altri.
Se io fossi un personaggio famoso a livello mainstream avrei paura che potesse capitare anche a me questo trattamento.
Potrei pensare: “Allora non faccio più nulla, basta un errore e sono finito.”
Perciò, se chiede, sicuramente qualcuno che la supporti lo troverà.
Dopodiché deve iniziare a far pubblicare tutte queste dichiarazioni positive su tutti i media.
A costo di spendere ogni centesimo che ha, deve fare in modo che questa campagna di PR positive appaia su tutti i giornali, i programmi TV, i podcast e qualsiasi altro media.
Deve essere ovunque, in modo tale che per ogni “bad news” su di lei escano dieci notizie positive sul suo conto.
È l’unico modo che ha per ripulire la sua reputazione, costi quel che costi.
PASSO 4 – Impostare un piano di beneficenza reale e ricorsivo portato avanti con la fondazione proprietaria
Dato che lo scandalo riguarda il fatto che non siano stati devoluti in beneficenza i soldi promessi…
…l’ultimo suggerimento che darei a Chiara è quello di impostare un piano di beneficenza reale e ricorsivo portato avanti con la sua fondazione proprietaria.
Mostrarsi nei panni di chi ci tiene davvero a fare beneficenza dimostra di essere una persona pentita, che l’errore è stato commesso in buona fede e che desidera davvero rimediare.
Quella di donare 1 milione di euro all’ospedale Regina Margherita è stato un primo passo, ma non basta.
È tempo di portare avanti nuove iniziative benefiche e di pubblicizzarle sui media.
Conclusioni
Questo in sintesi è il piano che suggerirei di seguire a Chiara Ferragni per riabilitare la sua immagine e uscire indenne (o quasi) dalla gogna mediatica.
Non è facile e veloce da attuare, né tanto meno economico.
Tappezzare i media costa e anche tanto, però le risorse necessarie dovrebbero esserci.
Ma la dico brutta, dovesse volerci tutto il suo capitale, è il momento di andare all-in.
La sua reputazione è tutto. Se non la salva il suo business è spacciato.
Perciò, secondo me, questa è la via.
E nella malaugurata ipotesi in cui ti dovessi mai trovare in una situazione simile…
…e succede un casino con il cliente sbagliato, che inizia a farvi terra bruciata intorno, a scatenare tutta una serie di cattive PR, eccetera…
Torna su questo articolo e segui questi passaggi:
Passo 1: Conta tutte le testimonianze e recensioni positive che hai accumulato in questi anni che dimostrano quanto lavori bene
Se hai lavorato bene di sicuro c’è qualcuno tra i tuoi clienti che è pronto a farsi avanti e a raccontare la sua esperienza con te.
Non hai testimonianze perché non le hai mai raccolte?
Inizia a farlo chiedendo una recensione del tuo operato ai tuoi clienti più soddisfatti, quelli che hanno ottenuto i migliori risultati con te, o quelli a cui hai risolto i più grandi problemi.
Dopodiché incentiva a farlo anche tutti gli altri regalando prodotti e servizi in cambio.
L’obiettivo deve essere quello di avere un esercito di persone pronte a parlare bene di te.
Così ogni volta che quel cliente che si è messo storto ti fa cattiva pubblicità, tu controbatti con decine di testimonianze positive.
Una volta fatto questo…
Passo 2: Utilizza i media per mettere in leva le testimonianze raccolte
Se le tue finanze te lo consentono utilizza i media (giornali, radio, podcast, ecc…) per mettere in leva queste opinioni positive sul tuo conto e sul conto della tua azienda.
Se invece non ti puoi permettere di apparire sui giornali, utilizza i tuoi canali social, sponsorizzando i post.
Devi fare in modo che più persone possibili del tuo mercato di riferimento le vedano.
Mi raccomando, è fondamentale.
Detto ciò, se desideri approfondire questa tematica ti invito a guardare la puntata completa che trovi qui:
Anche per oggi è tutto.
Alla prossima,
Marco