Un gioco online che incoraggia i giocatori a completare una serie di 50 missioni sempre più inquietanti è stato collegato a 130 casi di suicidio di adolescenti russi negli ultimi due anni
Quando sono incappato per la prima volta in questa storia, ho pensato che fosse proprio una gigantesca boiata, ma siccome adoro le leggende metropolitane ho deciso di approfondire la questione.
Il gioco, conosciuto come il gioco della Balenottera Azzurra, è finito sui giornali internazionali (sul serio) domenica scorsa, dopo che due ragazzine sono saltate giù da un palazzo di 14 piani nella città di Krasnoyarsk, in Siberia.
Ma di che razza di gioco si tratta? E cosa c’entra col marketing?
La premessa del gioco richiede che chi si registra accetti di seguire istruzioni sempre più bizzarre nell’arco di 50 giorni.
Queste istruzioni vengono date ogni giorno da un padrino, che segue personalmente il singolo giocatore.
Al termine della giornata, devi inviare al tuo padrino delle prove per dimostrare che hai completato la missione che ti è stata assegnata, in modo da poter passare alla successiva.
Alla fine dei 50 giorni, vinci la partita tentando il suicidio.
Non fa una piega!
Le notizie dicono che ai ragazzini, particolarmente attratti da queste bizzarre sfide, viene ordinato di guardare film horror tutto il giorno, o di ascoltare in modo ripetitivo una particolare canzone e poi di svegliarsi nel cuore della notte, alle 4:20.
Questo gioco si sarebbe diffuso originariamente sul social Vkontakte, il facebook russo. Il gruppo originario è stato chiuso dalla polizia, ma pare ne siano stati aperti molti altri simili.
A febbraio di quest’anno, una giovanissima ragazza si è suicidata, in un incidente che pare sia stato attribuito dagli investigatori al gioco della Balenottera Azzurra (è leggermente difficile fare le ricerche sui siti russi).
Nello stesso mese, altre due ragazzine si sono suicidate per lo stesso motivo. Ad oggi, il conto dei teenagers spinti al suicidio da questo gioco è considerato superiore ai 130 perché hanno lasciato dei messaggi sui loro profili dei social media scrivendo “Fine”, così come richiesto dai loro padrini.
Il nome del gioco, la Balenottera Azzurra, viene dal fatto che occasionalmente le balenottere azzurre si arenano e muoiono sulla spiaggia, senza nessun motivo evidente.
Quindi come funziona?
In pratica su VKontakte ci sono dei gruppi a cui chiunque si può iscrivere per accettare la sfida e giocare al gioco della Balenottera Azzurra. Una volta che ti sei iscritto al gruppo e hai scritto sulla bacheca “voglio giocare al gioco”, ricevi un messaggio privato con un link.
Cliccando questo link, il PC si infetta ed invia una serie di dati privati agli amministratori, che li usano per minacciarti nel caso in cui tu voglia abbandonare la partita.
La trascrizione di una conversazione portata avanti da un agente in incognito (un genio dell’investigazione) con uno dei padrini è andata più o meno così:
“Voglio giocare al gioco”
“Sei sicuro? Non si può tornare indietro.”
“Sì. Ma cosa significa che non posso tornare indietro?”
“Che non puoi smettere di giocare al gioco, una volta che l’hai cominciato, devi completare ogni missione in modo diligente, e nessuno deve saperlo. Quando l’hai portata a termine, devi mandarmi una foto. Alla fine del gioco dovrai morire. Sei pronto?”
“E se volessi smettere?”
“Io ho tutte le tue informazioni. Ti verranno a cercare.”
La prima richiesta del curatore è stata quella di intagliarsi la scritta F58 nel braccio. L’agente in incognito ha inviato un’immagine photoshoppata per proseguire alla missione successiva, ma il curatore ha immediatamente smesso di rispondere.
Complimenti per un lavoro ben fatto!
Ad oggi, pare che la polizia russa non sia mai riuscita ad arrivare in fondo al gioco per ottenere prove schiaccianti riguardo all’effettiva istigazione al suicidio. Hanno provato anche a chiedere l’aiuto di Sherlock Holmes, ma Conan Doyle non era momentaneamente disponibile.
Comunque qualche progresso c’è stato.
Nel 2016, il fondatore del gioco, il ventunenne Phillip Budeikin, è stato arrestato e accusato di aver creato otto cellule separate ed indipendenti di curatori fra il 2013 e il 2016 per promuovere il suicidio fra i teenagers.
Dopo il suo arresto, la polizia russa ha annunciato una riduzione di questo tipo di casi. Anche se c’è la paura che i ragazzi si stiano ancora facendo influenzare dalle cellule rimaste attive sui social media.
La notizia è stata riportata su testate giornalistiche russe, inglesi come il Mirror e in Italia su Il Messaggero e sul Giornale, tuttavia è difficile capire quanto, di questa storia sia realtà e quanto leggenda.
Innanzitutto in Russia c’è già un tasso di suicidi fra i minori abbastanza alto. Nel 2013, 461 adolescenti si sono tolti la vita e ancora non è stato possibile trovare prove schiaccianti che colleghino il gioco ai casi sospetti.
Quindi è ragionevole credere che ragazzi depressi e con tendenze suicide si avvicinino ai gruppi sui social media che affrontano queste tematiche, e che non siano i gruppi in primis a spingerli a tentare il suicidio. Gli investigatori non sono ancora arrivati in fondo a questi tragici casi, e la leggenda metropolitana continua indisturbata ad alimentarsi.
Io non so se sia vera o falsa, e non ho alcuna intenzione di registrarmi a VKontakte per scoprirlo. Sicuramente la verità starà da qualche parte nel mezzo.
Quello che mi ha colpito è che Budeikin, il ragazzo arrestato, ha dichiarato di aver creato uno “strumento di marketing” che non c’entra nulla col suicidio, al che la polizia russa gli ha detto: “Ah, ci scusi, probabilmente abbiamo sbagliato persona, vada pure.”, e l’ha rilasciato.
È proprio qui che ti volevo portare.
Non a riflettere sul modus operandi della polizia russa, ma a questa domanda: cosa c’entra un “gioco” come quello della Balenottera Azzurra col marketing?
Io finirò all’inferno per aver usato la storia dei ragazzini morti per spiegare questo concetto, quindi fammi il favore di seguirmi con attenzione:
I meccanismi psicologici che portano le persone ad agire funzionano allo stesso modo sia per criminali che per i santi.
Il gioco della Balenottera Azzurra segue uno schema preciso:
- Delle persone in target con un certo tipo di messaggio vengono attratte dal gruppo.
- Chiedono di essere messe in lista per iniziare a giocare.
- Iniziano a ricevere una serie di comunicazioni QUOTIDIANE che spingono all’azione.
- Se la persona compie l’azione, gli viene richiesto di fare investimenti sempre più grandi.
Ti suona familiare?
Dovrebbe.
È più o meno quello che dovresti fare tu con i tuoi clienti, e prima che tu rifiuti questa mia affermazione perché il contesto è drammaticamente diverso, ti faccio due domande:
- Perché dev’essere più facile creare un sistema che spinga i ragazzini a lanciarsi dai palazzi come Dodo giù da una scogliera, che vendere un servizio creato apposta per aiutare le persone?
- Perché le strategie di persuasione più efficaci vengono usate dagli psicopatici, dai criminali e dai truffatori, e non dalle persone oneste?
La risposta è questa.
A differenza tua, i criminali non si fanno scrupolo nel chiedere, nell’essere pressanti e sempre presenti per lavare il cervello delle loro vittime affinché si pieghino al loro volere, mentre tutto ciò che nasce in buona fede per fare il bene delle persone incontra un enorme problema: quando sei nel giusto, pensi che i clienti capiranno da soli come agire nel loro migliore interesse. Purtroppo questo non succede.
Vuoi che siano loro a “venire a te” per comprare, senza insistere, senza manipolare, senza spingere.
Ma questa è una psicologia da acquirente, non da venditore, che ti porta a pensare che mandare una mail al giorno sia troppo, perché rischi di risultare troppo assillante.
Pensi che, forse, mettere un richiamo all’azione al termine di OGNI tua comunicazione sia eccessivo, e pensi che ripetere costantemente la tua offerta ai clienti potenziali sia controproducente perché poi le persone si stufano – ed è un po’ lo stesso motivo per cui dopo un po’ di tempo abbandoni i clienti potenziali a loro stessi, perché “a quest’ora dovrebbero essersi già convinti!”
Nelle giornate “No!” ti ritrovi anche a pensare che i tuoi clienti siano stupidi perché non capiscono che stai agendo nel loro migliore interesse e che tutta questa diffidenza nei tuoi confronti non ha assolutamente alcun senso.
Quindi vuoi che capiscano perché tu sei meglio dei tuoi concorrenti, da soli.
Ma i clienti non sanno distinguere il bene dal male, o un affare da una fregatura.
Comprano semplicemente da chi sa vendere meglio e continuano a farsi fregare per tutta la vita.
Quei ragazzini in Siberia sono stati catturati da un gioco che li ha manipolati fino a portarli alla rovina. Qualcuno avrebbe potuto usare lo stesso sistema per attrarre questi ragazzini depressi in un gioco altrettanto intrigante e sfruttare la loro debolezza per manipolarli FUORI dalla depressione, e fargli apprezzare nuovamente la vita?
Probabilmente sì.
In quel caso, quella sarebbe stata una meravigliosa opera di bene, fatta nel 3° paese al mondo per tasso di suicidi minorili.
Peccato però che il ministero degli interni Russo abbia problemi sociali più grandi con cui confrontarsi, tipo ridurre il numero di morti accidentali provocate da foto con selfie-stick.
Giuro che questi sono i simboli reali di una campagna lanciata in tutta la Russia perché la gente si stava ammazzando a furia di selfie “rischiosi”.
Ora, probabilmente tu non ti ritrovi a vendere il tuo prodotto a persone che immaginano di lanciarsi dal tetto di un palazzo o che si fanno le foto appesi ai tralicci della corrente, tuttavia la psicologia di fondo resta la stessa: le persone non sanno come affrontare i problemi, piccoli e grandi, della loro vita e ogni volta che possono cercano semplicemente di evadere.
Per questo motivo tu DEVI vendere il tuo prodotto come se fossi un “Criminale Bianco”, perché se non vesti questi panni non riuscirai mai ad aiutare i tuoi clienti. Continueranno a comprare dai tuoi concorrenti più disonesti e bugiardi che – sapendo di non avere un prodotto vero sul quale appoggiarsi – usano dei sistemi di vendita più sofisticati dei tuoi.
Devi sapere che una persona disonesta parte con questo enorme vantaggio psicologico: sapendo di non avere in mano nulla di buono per la persona che vuole manipolare, è preparato alla diffidenza. La comprende e si fa le domande giuste per superarla. Non pensa che i suoi clienti siano stupidamente diffidenti perché SA che in realtà hanno ragione loro e quindi dedica tutti i suoi sforzi per rendere la sua strategia ancora più persuasiva ed efficace.
È comprensibile che, non volendo avere niente a che fare con questo genere di personaggi, tu abbia sempre rifiutato l’idea di comportarti come loro. Infatti in questo pezzo non sto cercando di convincerti dell’idea di mettere in atto una sorta di “truffa etica” perché non esiste una cosa del genere, così come non esiste la “vendita etica”, come è stato spiegato più volte da Frank e Marco in varie occasioni.
Esiste la vendita, punto. I tuoi clienti potenziali comprano da te oppure no. Fine.
Se quando comprano sono felici e non si suicidano, bene, hai fatto il tuo lavoro.
Più clienti riesci a servire, maggiore sarà l’impatto positivo che avrai sulla società.
Quindi, qualunque strumento di marketing tu decida di usare, non sarai mai simile in nulla ad un criminale come Budeikin, nemmeno se entrambi scrivete tutti i giorni ai vostri clienti e gli chiedete di fare cose strane (tipo comprare i tuoi prodotti venduti con un premium price, e anche in fretta perché a mezzanotte scade l’offerta) perché l’intenzione con cui vi muovete è TOTALMENTE diversa.
Questo è un concetto DIFFICILISSIMO da far passare.
Le persone lo rifiutano e chiudono il cervello pensando che gli si stia dicendo di diventare dei truffatori o “come dei” truffatori.
Non riescono a staccare il concetto di fondo dal significato emotivo che attribuiscono alle parole.
È normale, scrivendo questo articolo ho deciso di correre il rischio di essere frainteso, ma questo è un messaggio che DEVE passare.
Deve passare in modo che le forze del bene comincino finalmente a lottare ad armi pari e la smettano di giocare solo carte basse.
Se capisci che proprio perché vuoi sinceramente aiutare i tuoi clienti devi iniziare ad insistere con le tue offerte e fare in modo che non passi un giorno senza che ai tuoi clienti venga ricordato perché dovrebbero comprare da te ad aeternum, allora inizierai a vendere molto più dei tuoi concorrenti sleali e scorretti. Non sarai più in svantaggio rispetto a chi mente e salverai i clienti dalle loro balle, mantenendo le promesse e creando nel lungo periodo un’azienda sana, forte e ispirata.
“Se i buoni non fanno nulla, il Male prevale.” – Frank Merenda
Non possiamo lasciare che ciò accada.
È necessario che tu impari quali sono tutte le armi che hai a tua disposizione per sconfiggere le forze del male che imperversano nel tuo settore. A questo riguardo ho due notizie per te, una buona e una cattiva, ovviamente.
Quella cattiva è che non posso insegnarti nulla di tutto ciò in un articolo di blog, perché l’approfondimento di questa questione richiederebbe un intero libro.
La buona notizia è che il libro esiste di già, è stato scritto nientepopodimeno che da Marco Lutzu in persona ed andrà in stampa a brevissimo.
Si tratta di VANNA MARKETING: il libro che ti spiegherà come usare le strategie dei più grandi truffatori della storia per far prosperare la tua azienda, in modo etico, anche in tempo di crisi.
Io l’ho letto in anteprima e posso solo dirti che è un capolavoro e che le pochissime copie che verranno messe a disposizione per la libera vendita andranno a ruba più delle TV nuove durante il Black Friday.
Più o meno così
Alcune fortunate persone lo riceveranno per prime e in omaggio: sto parlando dei membri della Copy Academy. Per tutti gli altri ci sarà da fare la fila, e da pagare.
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Articolo a cura di:
Michel Sainville
2 risposte
Beh hai scritto egregiamente e ti sei spiegato perfettamente ed è assolutamente quello Ke penso. Ora voglio farti una domanda
LI FERMIAMO?
COSA POSSO FARE?
Anke se saprei cosa fare io nn avrei problemi ad iscrivermi al sito ma mi serve una struttura di intelligence sotto Ke mi supporti sennò nn li troveremo mai!!!!
Li voglio trovare 1 x 1 a costo di metterti 50anni
Bisogna tirargli i libri di Vanna Marketing in testa per stordirli!