Confessioni intime di un laureato in lettere pentito

Oggi è il 20 marzo 2017. L’equinozio di primavera.

(Forse tu leggerai questo articolo fra qualche tempo, ma non è questo il punto. Rimani con me.)

Dicevo…

La parola italiana ‘equinozio’ deriva dal latino “aequinoctium“, composto da “aequus“, cioè “uguale” e “nox“, “notte”. Il giorno dell’equinozio, infatti, si chiama così proprio perché è l’unico giorno dell’anno in cui la notte e il giorno hanno più o meno la stessa durata, in tutto il mondo. E questo si verifica solo due volte ogni anno – che sono appunto i due equinozi.

Perché ti sto spiegando questa cosa?

Perché esattamente sei anni fa, in un altro equinozio di primavera, il 20 marzo 2011 conseguivo una sudata laurea magistrale in lettere classiche. La laurea triennale in lettere l’avevo conquistata un paio d’anni prima, verso la fine del 2008.

Un traguardo importante, mi dirai. Lo pensavo anche io… Eppure, non posso fare a meno di pensare quanto la mia vita sia cambiata in questi sei anni.

Quanto si sia allontanata dal percorso che avevo previsto.

Non ricordo chi, mi pare Schopenhauer, diceva che “la vita è una retta obliqua a metà strada fra i propri obiettivi e le vicissitudini del caso”. Sono d’accordo.

Spesso passiamo anni a pianificare un percorso, mentre la vita ci porta lentamente verso altre strade.

Il risultato non è MAI quello che avevamo previsto nei minimi dettagli. Ma non è nemmeno quello che il caso decide. È un incontro fra le due cose, un mix.

E solo oggi capisco quanto sia vero…

* * *

Come ti dicevo, sei anni fa prendevo una laurea magistrale in lettere antiche, in una delle università più prestigiose in Italia in quel campo. Ero fiero di me. Come ti ho detto prima, la prima laurea l’avevo ottenuta nel 2008, perfettamente nei tempi nonostante facessi tre lavori contemporaneamente per mantenermi gli studi.

Non ho mai preso un solo euro dai miei genitori dopo aver compiuto i 18 anni. Mai. Nemmeno uno. Ma NON è stato facile…

Per arrivare a quella seconda laurea, ho passato sei anni estremamente impegnativi. Ho sudato (letteralmente). Ho fatto il giardiniere, il contadino, il cuoco, il ragioniere, il falegname, l’insegnante privato, il tutor al CEPU.

Sì, ok, qui forse non era sudore fisico ma ti assicuro che cercare di spiegare d’Annunzio a una manica di analfabeti è molto più stancante che zappare la terra sotto il sole. Credimi.

Ho fatto entrambe le cose e ti posso assicurare che potendo scegliere è MOLTO più facile spalare il fieno per le capre che far lezione a del ciarpame umano che come unico merito al mondo ha quello di produrre un po’ di ossigeno per i nostri amati alberi da frutto.

Dopo tante difficoltà, anni passati a lavorare e studiare, pagando l’affitto e ogni altra cosa da solo – e mangiando solo saltuariamente – sei anni fa raggiungevo il compimento di quella fase della mia vita.

Sei anni dopo, con un sorriso, mi ritrovo a essere un tutor di Solutzione School. Senza sapere nemmeno io come ci sia arrivato.

Qual è il tratto di unione fra queste cose?

Nessuno.

Proprio perché la vita non è quasi mai il risultato di quello che avevamo previsto. È un susseguirsi e concatenarsi di eventi e processi che si incastrano fra loro in un meccanismo imprevedibile. Che solo in parte possiamo dirigere e governare.

In quel “in parte” però sta il segreto del successo.

Perché se ti rassegni all’idea che non puoi farci nulla ti lascerai trasportare e governare dagli eventi.

Se ti illudi che sia tutto in mano tua, come tanta retorica motivazionale ti vuol far credere, rimarrai deluso. Molto deluso. Bruciato dai tuoi stessi sogni.

“L’uomo è artefice del suo destino” (Homo faber fortunae suae)… Sì ok, tutto vero, tutto bello, ma allo stesso tempo sono concetti da maneggiare con cura. Perché sono veri solo a metà.

Devi sempre considerare che la tua volontà è un elemento fondamentale ma deve sposarsi con la realtà che ti circonda.

E proprio qui sta l’aspetto straordinario.

 

Se sai incanalare le tue capacità e i tuoi sforzi nella stessa direzione in cui ti sta portando la vita, allora sì che potrai cantar vittoria.

 

Altrimenti continuerai a soffiare controvento. A remare controcorrente. A svuotare una barca che sta già affondando.

Avrai la percezione di star facendo sforzi sovrumani ma rimarrai sempre fermo.

Perché ti dico queste cose?

Perché ci sono passato. E forse ci stai passando anche tu proprio ora.

Immagina come sarà la tua vita fra sei anni.

Immagina come vorresti che fosse.

Immagina come pensi che sia se non cambi nulla.

Ecco… Molto probabilmente non sarà nessuna di queste tre possibilità.

La realtà sarà diversa da tutte queste tre immagini. 

Sei anni fa io pensavo che oggi sarei stato un ricercatore universitario.

Sei anni fa pensavo a come “sistemarmi”, a come trovare un “posto di lavoro”. Figlio di dipendenti, alla naturale ricerca del mio spicchio di sole come tanti altri.

Sei anni fa non sapevo nemmeno cosa fosse il copywriting, e ora faccio parte della prima scuola di copywriting in Italia e lo insegno a imprenditori che fatturano a sei zeri.

Cosa mi ha portato qui? 

Il Copy. 

Quindi immagina cosa può fare per te. Per te che parti già da una posizione estremamente avanzata rispetto a quella da cui sono partito io.

Non avrei mai immaginato di diventare un lavoratore autonomo, men che meno un imprenditore. Anzi, a dire il vero ero proprio contrario e spaventato all’idea di mettermi in proprio. E fino a un paio di anni fa era un pensiero che non mi aveva mai sfiorato, o meglio, che ho sempre cercato di respingere. Più per timore che per altro.

Eppure, come ti dicevo prima, la vita a volte prende delle pieghe strane…

* * *

Ora non mi metterò a raccontarti come è cambiata la mia vita in questi cinque anni, da una laurea in lettere classiche a lavorare a stretto contatto con il Dr. Lutz nel Copy Team. 

Magari lo farò in un’altra occasione.

Ma per adesso ti basti sapere da quanto lontano sono partito. E quanta strada ho fatto per essere qua. 

Tu forse sei stato più fortunato di me. Magari hai potuto studiare in pace e frequentare le lezioni, perché i tuoi genitori ti hanno dato una mano. Io per tutta la triennale non ho mai frequentato una sola lezione, perché ero in giro a lavorare per potermi pagare le tasse universitarie.

Magari tu hai un iPhone in tasca, e hai accesso istantaneo a tutte le informazioni di cui puoi aver bisogno. Ora non vorrei sembrarti tuo nonno, ma io mi sono iscritto all’università nel 2005: internet esisteva, ma serviva un computer e un cavo attaccato al muro. Forse esisteva già il BlackBerry, credo, ma di certo io mi dovevo accontentare del mio Nokia 3310.

Tu ora stai leggendo questo blog, magari sul tuo smartphone da 800 euro, mentre puoi pensare a studiare serenamente ogni giorno perché i tuoi genitori ti pagano la stanza in cui alloggi fuori sede. Fidati, che SEI fortunato…

 

Allora immagina solo per un attimo cosa potrebbe fare per te il copywriting. Immagina cosa potrebbe significare imparare a padroneggiare questo strumento potentissimo che ha cambiato la mia vita, e che potrebbe cambiare anche la tua.

 

Sei iscritto alla facoltà di lettere, o forse ti sei appena laureato. Stai cercando la direzione da dare alla tua vita, e negli opuscoli universitari leggi che una laurea come la tua ti aprirebbe una infinità di possibilità lavorative.

Peccato che siano tutte… stronzate.

Se vuoi trovarti un lavoro, con la tua laurea in lettere, il lavoro te lo devi inventare tu. Te lo devi creare. Nessuno ti verrà a cercare, NESSUNO! Non riceverai inviti a curare la biblioteca dell’Archivio di Stato, non diventerai responsabile dell’Ambrosiana di Milano né diventerai un docente universitario, a meno che non sia tu a volerlo e a fare di tutto per raggiungere quel traguardo.

Ma anche così – mi spiace dirtelo – probabilmente NON funzionerà.

Dopo la laurea magistrale io ho vinto un concorso per un dottorato di ricerca. Ero arrivato primo, su una cinquantina di candidati.

Prima ancora di iniziare il dottorato, avevo già pubblicato 3 articoli accademici. Alla fine dei tre anni di dottorato, di titoli ne avevo più di 30.

Per farti capire, normalmente è già un ottimo risultato quando un dottorando riesce a pubblicare almeno UN articolo. Non scherzo. I miei coetanei non avevano nessun titolo, ad esempio.

Io ne avevo 30, 35 (non ricordo nemmeno con precisione) alla fine di quel percorso. Ne avevo persino di più di alcuni docenti con il doppio dei miei anni e uno stipendio fisso dal 1986, che mi facevano lezione.

Eppure… Tutto questo NON conta. Non farti film mentali. Non stare a farti le pippe mentali pensando che “il tuo valore alla fine vincerà su tutto”, che “gli sforzi verranno ripagati” e che è solo una questione di sacrifici.

Io di sacrifici ne ho fatti molti di più di quanti tu non sia disposto a farne, credimi, o che tu possa anche solo immaginare. E nonostante questo NESSUNO è sceso dal cielo offrendomi un lavoro che c’entrasse con la mia laurea.

È ora che ti svegli, caro mio!

Mi spiace dover infrangere i tuoi sogni di gloria, ma avrei tanto voluto che qualcuno lo avesse fatto con me.

Se sei anni fa qualcuno mi avesse parlato del copywriting e mi avesse spiegato che avrei potuto mettere a punto la mia abilità nella scrittura in un campo diverso da quello universitario… probabilmente la mia vita sarebbe cambiata. In meglio.

Non mi sarei iscritto al dottorato, e avrei iniziato a studiare come un matto il marketing e il copywriting – cosa che ho comunque fatto in seguito.

* * *

Nonostante tutto, in realtà, non ho rimpianti. La vita è strana, è andata così, e non ha senso farmene delle colpe. Certo, non posso fare a meno di pensare a quanti soldi avrei oggi se alla tua età avessi deciso di studiare il copy. 

Ho sprecato degli anni a rincorrere dei sogni la cui realizzazione era al di fuori dal mio controllo.

Anche ora rincorro dei sogni, ma finalmente è tutto in mano mia. E ti assicuro che c’è una differenza abissale. Tutto questo per dirti che non devi ripudiare il tuo passato o il tuo presente, ma devi solo prendere coscienza che non ci sono tappeti rossi ad attenderti quando ti sarai laureato.

Nessuno si presenterà alla tua porta, e nemmeno se andrai tu a bussare cambierà qualcosa. Riceverai solo porte in faccia – o peggio ancora… ATTESA. Lunghe attese. Estenuanti attese di mesi e mesi, perché si liberi un posto, perché sia bandito un concorso, perché ti arrivi la risposta alle seimilaquattrocentottantaquattro candidature che avrai inviato.

La tua vita diventerà una lunga attesa di qualcosa di migliore, che molto probabilmente non arriverà… MAI.

Ti dico questo solo per farti capire che è possibile cambiare.

Non sei prigioniero di nulla e di nessuno. La tua vita è nelle tue mani, e la puoi reinventare come e quando vuoi. L’unica cosa che nessuno ti restituirà è il tempo perso.

Dunque non sprecare il tuo tempo nell’attesa di qualcosa di migliore. Inizia da subito a capire come puoi mettere a frutto le tue competenze e come puoi trovare una nuova strada per la tua vita. Puoi farlo, se lo vuoi.

Saper scrivere, conoscere l’italiano, e aver letto tanto potrebbero essere i tuoi più preziosi alleati se decidessi di approfondire il copywriting. Sia per “venderti” meglio, qualsiasi lavoro tu voglia fare, sia per “vendere” realmente i tuoi prodotti o servizi – o quelli di altri.

Non c’è limite al potere del copywriting e a quello che può compiere un testo ben scritto.

“Non esiste al mondo un problema che una lettera di vendita non possa risolvere”

 

Così diceva sempre il copywriter più grande di tutti i tempi, e in assoluto il mio preferito, che si chiamava Gary Halbert. E sono d’accordo al cento per cento con lui.

* * * 

Ma so già cosa stai pensando…

“Ma allora cosa ho studiato a fare finora?”

 Non lo so, caro mio. Io quella domanda non me la sono mai posta, e la trovo ridicola. Se tu hai studiato lettere per poi trovare lavoro, allora sei un cretino tu, e basta.

Io ho studiato lettere perché era quello che volevo fare. Sapevo benissimo che non mi avrebbe portato da nessuna parte a livello lavorativo. Sotto sotto ci speravo, ovviamente, ma non ho certo studiato per poi trovare un bel posto di lavoro.

Quella era la mia passione, e ho deciso di perseguirla. Ma non me ne pento. Non ho rimpianti. In quel momento mi sembrava giusto così, volevo inseguire i miei sogni e non dovevo rendere conto a nessuno, visto che mi son pagato tutto da solo.

Ma non ho mai visto l’università come un trampolino di lancio obbligato verso un lavoro certo e sicuro. Altrimenti avrei studiato medicina o ingegneria.

Devi capire che ciò che hai studiato ti ha arricchito, ti ha reso la persona che sei oggi. Se non riesci a uscire da questa gabbia mentale, e non riesci a capire questo discorso, ti invito a chiudere questa pagina. Probabilmente non riusciresti mai a capire la profondità del messaggio che sto cercando di trasmetterti.

Non commettere l’errore di ripudiare il tuo passato. Si tratta semplicemente di correggere la rotta, a seconda del contesto, e di reinventarsi. La parola magica è “reinventare” te stesso, in base alla situazione e al contesto.

Non ti intestardire a voler sfruttare a tutti i costi quella laurea e a voler trovare un posto di lavoro in quel campo: ha poco senso, se le condizioni non te lo permettono. Preparati a doverti reinventare mille volte nella tua vita.

Il mondo è cambiato, cazzo! Possibile che non te ne renda conto? 50 anni fa era normale entrare in un’azienda come dipendente e rimanere lì fino alla pensione. Oggi no, è diverso. Ogni persona che entra oggi nel mondo del lavoro dovrà cambiare almeno 3 o 4 lavori nel corso della sua vita. Non dico cambiare aziende o datori di lavoro, dico proprio cambiare le mansioni, reinventarsi. Spostarsi.

Il mondo del lavoro è più “liquido”, oggi. Se non acquisisci l’elasticità mentale che ti serve per sopravvivere, sarai schiacciato e tritato come uno spicchio d’aglio nelle mani di Canavacciuolo.

 

Impara a rimetterti in gioco, come ho fatto io. Non ti ho raccontato quasi nulla, ma mi sono dovuto reinventare almeno 3 o 4 volte, prima di trovare la mia strada. Nessuno me l’ha indicata, né suggerita.

L’ho dovuta trovare a suon di errori e di cadute.

Non rinnego nulla, perché altrimenti mi guasterei il sangue, e ha poco senso a questo punto. Ormai è andata così, e amen, anche se un po’ comunque ti confesso che mi rode l’idea di aver passato anni interi a far sacrifici (anche dopo il dottorato) nell’attesa di chissà cosa, quando ora guadagno in un mese quello che all’epoca guadagnavo in un anno.

Appunto, non ho rimpianti, ma non posso fare a meno di ripetermi che se questo passo lo avessi fatto 10 anni fa, oggi la mia vita sarebbe profondamente diversa. E probabilmente avrei un paio di aziende ben avviate.

Non ti dico di lasciare gli studi, se ti manca poco alla laurea. Ormai sei in ballo, e continua a ballare. Ma pensa fin da subito a un piano B, pensa fin da subito a come creare del valore nel mondo.

Le cose che sai NON sono un valore. Quello che hai studiato NON crea valore per gli altri. Devi trovare il modo di creare valore nel mondo, dando il tuo contributo.

 E in questo caso, la cosa più saggia è imparare una disciplina. Imparare un mestiere, che NESSUNO ti potrà mai portar via.

Imparando il copywriting sarai libero dall’ottica del datore di lavoro, perché avendo acquisito una competenza ci sarà sempre qualcuno disposto a scambiare denaro in cambio della tua competenza. Questo NON accade con le cose che hai studiato per la tua laurea (salvo rare eccezioni).

Se trovi il modo di imparare realmente un mestiere, studiando tanto e magari andando a bottega da qualcuno di più esperto di te e lavorando gratis per lui, non sarai più schiavo dei capricci del mercato, perché saprai fare qualcosa che gli altri non sanno fare. Questo si chiama VALORE.

Però appunto devi studiare, e anche tanto. Se tu pensavi che arrivato alla laurea il tempo di studiare fosse finito, ho una brutta notizia per te:

 

È proprio DOPO la laurea che arriva il momento di studiare SUL SERIO! 

 

Se oggi sei pieno di dubbi e paure, spero che questo articolo ti tocchi nel profondo e ti aiuti ad aprire gli occhi.

* * *

Vuoi sapere qual è stato il momento in cui tutto è cambiato per me?

Sì, c’è stato un punto di svolta. Una scintilla. Un momento ben preciso in cui la mia vita è cambiata e ho deciso di cambiare strada.

Il merito è di Marco (il Dr. Lutz). Lui nemmeno lo sa, a dire il vero, non gliel’ho mai detto. Quindi lo imparerà come te quando leggerà questo articolo.

In uno dei periodi più oscuri della mia vita, un paio d’anni fa, mi sono imbattuto in un suo articolo. Forse era un post su Facebook (non ricordo, francamente). E sai come era intitolato? Qualcosa tipo “Come riciclare la tua laurea in lettere”.

Non so se puoi capire. Non so se hai mai letto qualcosa che ti abbia colpito dritto dritto nel nervo scoperto. Non so nemmeno se questo articolo ti faccia lo stesso effetto che il suo ha fatto su di me – anche se lo spero.

Ma per me è stato così con quell’articolo. Che da un lato mi mostrava le potenzialità del copy sulla mia stessa pelle, rigirando il coltello sulla MIA piaga. Dall’altro mi diceva proprio, a livello di contenuto, che una persona con il mio percorso avrebbe potuto reinventarsi come copywriter.

Poco tempo dopo, ha pubblicato il suo annuncio per la selezione del CopyTeam. Ma non so se avrei risposto a quell’annuncio, se non avessi prima letto quell’articolo. E ora sono qua.

Non mi fraintendere, non è stato facile. Non lo è tuttora. Ho studiato più in questi ultimi due anni che nei sei di università.

Ma sono anche cresciuto più – umanamente e professionalmente – in questi due anni che nei sei di università. E, inutile dirlo, ho guadagnato di più, molto di più.

Il paradosso? O meglio, non è un paradosso, ma semplicemente l’aspetto più ironico della storia… Che è stato proprio un pezzo di copy in cui si predicava l’inutilità di una laurea come la mia a darmi la voglia e la forza di reinventare quella laurea.

Sembra scontato ma ti assicuro che non lo è. Tutti, ma proprio TUTTI i miei compagni di università, anche quelli che a quarant’anni sono ancora in giro a elemosinare una supplenza a scuola, se gli mostrassi quell’articolo salterebbero in piedi urlando che “non è vero un cazzo, che la laurea in lettere amplia le vedute, che gli studi classici sono le fondamenta della cultura” e robe simili.

Sono scollegati dalla realtà. Tutti.

Lo posso dire perché ho vissuto per anni in quell’ambiente, e chiunque abbia fatto un percorso come il mio rimarrà per tutta la vita in quella gabbia mentale per cui non saranno mai in grado di rinnegare i propri studi e reinventarsi.

Io non rinnego nulla, a dire il vero. Non mi pento di nulla. Non ho rimorsi né rimpianti.

Perché fondamentalmente i rimpianti non servono a una beata minchia. “Il rimpianto è il vano pascolo di uno spirito disoccupato”, diceva d’Annunzio.

Hai tempo ed energie da sprecare in rimpianti solo se non hai sogni da coltivare, obiettivi da perseguire e traguardi da raggiungere. 

Ciò che serve è sapersi reinventare e soprattutto rimboccarsi le maniche.

Quando pensi di essere arrivato, è proprio quello il momento di ricominciare tutto da capo. Quando pensi di aver finito di studiare, è proprio QUELLO il momento di cominciare a studiare SUL SERIO.

Questo vale anche per te, amico mio.

Se sei approdato su questo blog significa che hai fatto molta strada. Hai studiato tanto. Significa che molto probabilmente conosci il Dr Lutz, o magari ci hai scoperto per caso.

Però non ti illudere. Non sei ancora salvo. Anzi, è proprio questo il momento di iniziare a fare sul serio.

Ma tu hai un vantaggio sleale rispetto ai tuoi concorrenti o ai tuoi compagni di studio. Tu puoi avere qualcuno che ti guidi personalmente e individualmente.

Verso quale meta?

Semplice. Verso il successo.

E lo puoi raggiungere SOLO padroneggiando la disciplina del copywriting. 

* * *

 Attento però. NON ci sono scorciatoie. Non puoi raggirare l’ostacolo. DEVI imparare in prima persona a scrivere come si deve dei pezzi di copy. Sia che tu voglia diventare a tua volta un copywriter e guadagnarti da vivere così, sia che tu voglia fare qualsiasi altro lavoro – ma per ottenerlo hai bisogno del copy.

Quindi, ricapitolando,

  1. Devi imparare a masticare un po’ di copy.
  2.  Hai bisogno di un copywriter esperto che ti segua passo passo e ti aiuti a migliorare i tuoi materiali e che ti insegni questa disciplina.

Certo, non è mica facile.

Sarebbe troppo bello per essere vero se esistesse un posto dove puoi trovare riuniti i migliori copywriter in Italia.

Sarebbe ancora più bello se tu potessi avere da loro dei consigli pratici.

E pensa, sarebbe proprio assurdo pensare che quegli stessi copy ti aiutassero a migliorare le tue capacità di copywriter MENTRE ti aiutano a potenziare i tuoi stessi materiali.

Eh sì, sarebbe troppo bello per essere vero. Dai…

Se non fosse che… quel posto esiste DAVVERO, e si chiama Solutzione School. 

 

Ma attenzione. Si tratta della prima scuola di copywriting in Italia. Quindi è estremamente esclusiva. Direi quasi elitaria. I posti a disposizione sono pochissimi, e in gran parte sono già stati prenotati in anticipo (perché c’è una lunga lista d’attesa di gente che aspetta alla porta che si liberi almeno un posto).

No, non è una frase di marketing. Non ti sto “facendo il lavaggio del cervello”. Non è una qualche tecnica segreta di copy. Dico sul serio: i posti sono LIMITATI.

Perché?

Semplice, perché noi seguiamo personalmente – e direttamente – i nostri allievi. Quindi… Capisci da solo che il nostro tempo è limitato. Anche volendo, arriverà un momento in cui le 24 ore a disposizione per ognuno di noi saranno terminate. E a quel punto non potrai far nulla per entrare.

Oggi invece puoi.

Ma non so dirti per quanto tempo ancora sarà possibile, visto che le iscrizioni continuano ad aumentare e io ti confesso che personalmente sono già preoccupato. MOLTO preoccupato.

Se fosse per me, le avrei già chiuse le iscrizioni, visto quanto siamo impegnati. Ma il Dr. Lutz non vuol sentir ragione e ha deciso che ancora per un po’ le lascerà aperte. Ma non so per quanto ancora.

Cosa devi fare per avere maggiori informazioni ed eventualmente prenotare il tuo posto speciale nella scuola del Dr. Lutz?

Una cosa semplicissima. Ti basta CLICCARE QUI e lasciare i tuoi dati. Così sarai ricontattato e riceverai tutte le informazioni che desideri.

* * *

Se ancora non fossi convinto, prima di salutarti, voglio farti notare una cosa.

Tutto in fondo si riduce a una semplice domanda:

“Fra cinque anni vuoi essere ancora dove sei ora?”

Puoi dire “sì” o “no”. Sei libero di scegliere. 

La scelta è tua.

In ogni caso, ti auguro ogni bene.

Che il copy sia con te,

Nicola Serafini.

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